Si tratta di un approfondito lavoro di ricerca sulle nostre tradizioni che ha lo scopo di recuperare tutte quelle informazioni, quelle esperienze, quei “modi di fare”, che ci permettano non solo di salvare quanto possibile delle nostre tradizioni, ma anche di coglierne quegli insegnamenti cosi importanti -come vedremo- anche per la nostra salute.

La ricerca consiste nell’intervistare, fotografare, filmare, audio-registrare tutte quelle persone ancora in grado di trasmetterci, verbalmente e praticamente in cosa consisteva il loro lavoro e la loro esperienza di vita. Il ricercatore – ed è questo un elemento specifico di questo tipo di ricerca – deve diventare allievo dell’intervistato e provare egli stesso a compiere il lavoro, oggetto della ricerca, adattandolo alle nostre caratteristiche …… Questo avviene per meglio comprendere e cercare di sentire quanto queste persone, che sono i nostri “maestri”, provano a trasmetterci, non intellettualmente ma praticamente invitandoci a provare con loro, ad ascoltare, a guardare, a copiare, sentire, ecc …. Luigi M., Lombardi e Satriani nel loro libro “Antropologia Culturale” a pag. 35 scrivono: “L’elemento popolare ‘sente’, ma non sempre comprende o sa: l’elemento intellettuale ‘sa’ ma non sempre comprende e specialmente ‘sente’ ……… L’errore dell’intellettuale consiste nel credere che si possa sapere senza comprendere e specialmente senza sentire ……”.

A conclusione del lavoro avendo sperimentato concretamente, praticamente quello che è l’oggetto della sua ricerca, può trascrive in maniera più approfondita la sua esperienza, sia dal punto di vista etnografico che fisiologico; inoltre il confronto fisiologico tra la sua esecuzione del lavoro e quello della persona intervistata, permetterà al ricercatore di avanzare nel recupero del suo “Aplomb”.

La ricerca “ETNOFISIOLOGICA” è nata dalla Ricercatrice Francese Noëlle Perez Christiaens fondatrice dell’ISA (Istituto superiore d’Aplomb di Parigi).

Durante i suoi soggiorni in India ed in Africa, negli anni 60/70, Noëlle Perez Christiaens si accorse che l’”Aplomb” (la postura fisiologicamente corretta) della maggior parte degli occidentali “evoluti”, si stava modificando in modo importante, portando ad una ampia serie di problematiche.

Il bipede umano vive, come i suoi antenati quadrupedi nella gravità. Per ciascuna specie animale c’è quello che si potrebbe chiamare “modo di utilizzo” -una maniera di “essere nella gravità”– che è generalmente istintiva ma sembra essere stata progressivamente persa nell’arco delle ultime due o tre generazioni dalle popolazioni occidentali “evolute”, in particolare negli strati sociali più scolarizzati. Le popolazioni, gli strati sociali, le generazioni che ancora vivono in equilibrio nella gravità, sono portatori inconsapevoli di un “Aplomb” naturale fin dalla nascita che sempre è stato trasmesso inconsciamente di padre in figlio e che ora, anche a causa di una forte frattura generazionale si sta perdendo già dal sesto / settimo anno di vita.

Si intende per ricerca “Etnofisiologica” il lavoro di recupero dei “modi di fare”, “di essere”, “di comportarsi”, compiuto attraverso un preciso studio di fisiologia, fatto non solamente attraverso manuali o riviste specializzate, ma anche tramite un’osservazione antropologica accurata compiuta sullo stesso essere vivente.

Il “modo di utilizzo” alterato – cioè “fuori dall’equilibrio nella gravità”– della meravigliosa “meccanica di precisione” che è l’animale umano, potrebbe essere la sorgente di tanti degli attuali “mali”….. L’ISA osserva e ricerca pertanto i “modi di utilizzo” corretti della nostra “meccanica umana”, nelle persone che avendo avuto una vita caratterizzata da un’ attività manuale molto esigente – quali contadini, braccianti, artigiani, ecc- sono e si muovono in maniera diversa dalla nostra e fino ad una età avanzata non soffrono dei nostri dolori alla schiena.

L’associazione I.S.A. che da molti anni lavora in questa direzione, dispone ormai di una considerevole banca dati composta da migliaia di foto, decine di ore di registrazione e numerosi filmati provenienti dal lavoro dei ricercatori Isa nel Mondo.