Gli scaricatori di al porto di Setùbal “Portogallo”
In Portogallo Setùbal era il grande porto dove arrivava il pesce. Nel tempo del padre di Miguel e fino agli anni 30, non c’erano le banchine; gli scaricatori andavano a piedi fino alla barca a prendere i panieri di pesce con l’acqua fino alle ginocchia, a volte alle cosce, e con la più piccola onda, fino al petto. Gli scaricatori entravano a turno nell’acqua quindi non entravano tutti, tutti i giorni: certi andavano dalla barca al bordo dell’acqua dove trasferivano il paniere di pesce che avevano sulla testa a un compagno che, quel giorno la, andava dal bordo acqua alla fabbrica o al mercato.
Miguel non aveva che 10 anni quando suo padre è morto. Sua madre e sua sorella maggiore lavoravano in una fabbrica di pesce e il piccolo Miguel teneva la casa, preparava i pranzi e faceva mangiare i suoi fratelli e sorelle. Quando ha compiuto 19 anni, sua madre l’ha accompagnato al porto reclamando che potesse occupare il posto di suo padre morto qualche anno prima. Ha quindi cominciato a lavorare all’asta nel 1951. Prima, come tutti i ragazzi che ho conosciuto, ha camminato dietro agli scaricatori per raccogliere quello che cadeva dal loro « cappello » ; poi, più grande, ha fatto tutto quello che si chiama, in Francia, “i piccoli lavori”, cioè tutto quello che si presentava, compreso il lavorare al forno o portare il pane a domicilio ed era pagato solo a fine settimana quando i clienti ricevevano lo stipendio; oppure a lavorare alla costruzione dell’aeroporto di Lisbona.